Ecole Denise Latini – La storia
“A * lascio il mio sogno e il mio progetto. * sa che cosa desidero che faccia e per farlo gli lascio € * [un bel po’ del suo piccolo patrimonio]. Mi farebbe piacere se si facesse aiutare da ****** e tutti quelli a cui ho voluto bene e chi mi hanno voluto bene”. Lo ha scritto nel suo testamento Denise Latini, che abbiamo provato a presentare qui:
Il 22 luglio 2020, la notte prima di un intervento molto importante al cuore e all’arteria aorta, compromesse dalla gravissima malattia autoimmune con cui lottava da vent’anni. Ma questo se ne rendevano conto solo le persone a cui ne parlava, tanto era attiva, trascinante, capace di coinvolgere le persone, piena di vita.
La sua vita è finita il 13 agosto, due giorni dopo la sua uscita dall’ospedale. L’operazione era andata bene, e aveva superato anche una complicazione che l’aveva riportata sotto i ferri. Tornata a casa, sembrava tutto a posto. Ma è arrivato un arresto cardiaco. Denise non aveva ancora compiuto 43 anni.
E il giorno in cui ne avrebbe compiuti 44, il suo sogno e il suo progetto si è realizzato a Dagga, un villaggio a pochi chilometri da Kelle, sede di Les Enfants d’Ornella. È stata inaugurata l’École maternelle Denise Latini.
Gli amici a cui aveva affidato il suo sogno e il suo progetto hanno cercato di realizzarlo “con la stessa passione e lo stesso impegno” che ci avrebbe messo lei, che aveva la capacità rara di tenere insieme lo slancio ideale, la tensione a cambiare il mondo, con la considerazione realistica dei mezzi e delle azioni necessarie. Abbiamo cercato interlocutori adeguati, e ci ha aiutato Salvatore Marra dell’Ufficio internazionale della CGIL. Ci ha parlato dei Bambini di Ornella e dell’attività con i talibé e i bambini di spiaggia. Abbiamo intuito che una piccola associazione, che investe tutti i suoi fondi per i progetti da realizzare e non per chi li realizza, in modo aperto e laico, tenendo insieme l’idealità e il pragmatismo, era quello che sarebbe piaciuto a Denise.
E la figura di Severino era una garanzia. Abbiamo incontrato online Angelo, che, per quelle coincidenze che non sembrano coincidenze, ci ha raccontato che la comunità di Dagga aveva preso contatto con l’associazione per realizzare un scuola materna: per colmare un vuoto educativo e sociale. Infatti i bambini del villaggio rimanevano per strada fino all’inizio della scuola elementare, spesso senza conoscere il Francese. Anche con Gianni ci siamo intesi, e siamo passati a definire progetto, tempi, modalità: l’accordo era che avremmo coperto l’acquisto del terreno e i lavori di costruzione per la parte che poteva essere coperta dal lascito di Denise.
Siamo passati – Angelo è passato – alla fase della realizzazione: acquisto del terreno (cioè trattative estenuanti con le famiglie allargate proprietarie e gli enti pubblici), individuazione dei tecnici, acquisto dei materiali, avvio del cantiere, programmazione dei tempi in modo da non essere danneggiati nella stagione delle piogge. Nel frattempo abbiamo cercato di raccogliere altri fondi con l’impegno degli amici e dei compagni di Denise, fra sottoscrizioni private e iniziative promosse all’associazione Circolo di Idee di Certaldo. Alla cena del settembre 2021 sono venuti Gianni e Angelo, e abbiamo stabilito che l’inaugurazione ci sarebbe stata il 3 novembre. Qualche giorno prima siamo arrivati in Senegal con i genitori di Denise e abbiamo cercato di dare una mano per il completamento dei lavori. Gianni era infaticabile e il giorno prima tutto era quasi pronto. Ma a Dagga è arrivata la notizia che mentre svolgeva le ultime commissioni per la scuola si è sentito molto male. Angelo lo ha raggiunto, ma non c’era più nulla da fare.
Ci siamo trovati a chiederci il senso di tutto quanto. Ci hanno aiutati Angelo e Severino, convinti che Gianni avrebbe voluto che l’inaugurazione si tenesse. E così un’intera piccola comunità si è stretta intorno al ricordo di Denise, di Gianni e di Ornella. “Beut sètaatina mane si la yèwo, o bella ciao ciao ciao”: il canto della canzone della Resistenza italiana in lingua Wolof ha aperto la cerimonia. C’erano tutti: ragazzi e ragazze di ogni età, bambine con i capelli agghindati di treccine e perline presenti fin dalla mattina, insegnanti e artigiani; il capo e l’imam hanno dato la loro benedizione e la vicesindaca del comune di Diass è intervenuta. Il sole stava tramontando sui manghi e i baobab ma un blackout non è bastato a rovinare l’atmosfera.





L’edificio sede della suola è solido ed essenziale: due aule, un altro ambiente, un corridoio entro un ampio spazio recintato con qualche pianta. Una foto di Denise e le lettere dell’alfabeto disegnate da Laura sono attaccate alle pareti – Gianni era andato a ritirare le stampe nel suo ultimo viaggio. Ben presto la scuola è diventata un punto di aggregazione per tutta la comunità. Ed è stato possibile migliorare la struttura.
Un gruppo di amiche e amici di Denise, stretti intorno al ricordo di Paolo Calosi, un altro compagno che ci la lascito poco dopo Denise, si è impegnata attraverso il Circolo Arci La Rampa di Tavarnelle per una sottoscrizione integrata dal contributo della Fondazione Il cuore si scioglie promossa dalla Coop.fi; il capitale iniziale è raddoppiato, e sono stati possibili interventi di miglioramento (tinteggiatura, bagni, arredi) della struttura e la realizzazione, con materiale e maestranze locali, di uno splendido parco giochi. La scuola è più colorata, più fruibile, sempre più vivibile. E il contributo de La Rampa è stato decisivo anche per contribuire alla gestione, affidata a Les Enfants d’Ornella cui la struttura è stata donata.
Con il contributo delle singole persone e dell’azienda AMT di Barberino Tavarnelle e le sottoscrizioni in occasione di altre iniziative – il 3 novembre 2022 a Certaldo il Circolo di Idee ha organizzato con l’Amministrazione comunale lo spettacolo O Bella Ciao con le attrici Katia Beni e benedetta Giuntini – è realistica la possibilità di farsi carico nei prossimi anni della gestione (il contributo alle insegnanti, il distacco di un operatore dal Centro Quadroni, la manutenzione ordinaria).






Il lascito per la scuola è uno dei più belli fra i tanti regali che Denise ci ha fatto: esprime la sua passione per i bambini, il suo amore per l’Africa, il suo impegno per un mondo più decente, per una società più libera e uguale. Ma forse il regalo più grande l’ha fatto a noi, incaricati di realizzare il suo sogno e il suo progetto. Perché ci ha dato l’occasione e la possibilità di elaborare la sua mancanza, cercando di realizzare quello che voleva nel modo che avrebbe voluto.
Luca Baccelli